Dopo che, con Legge N. 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito per il 10 febbraio il “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, si è scatenata una violenta campagna di stampa negazionista. Gli storici negazionisti riducono il fenomeno delle foibe quasi fosse una reazione derivata da una doverosa punizione degli italiani “brava gente” per precedenti episodi di campagna razzista antislava che, iniziata nell’Italia liberale, sarebbe andata vieppiù crescendo con la bonifica etnica iniziata con Giovanni Gentile e culminata nella deportazione e l’internamento di decine di migliaia di cittadini jugoslavi. Gli storici negazionisti semplificano la storia al punto da attribuire all’aggressione delle forze dell’Asse la causa della guerra in Jugoslavia. Nulla traspare nel racconto dei negazionisti sull’interesse congiunto della diplomazia britannica e dell’Unione sovietica ad invertire l’alleanza ed a portare la guerra nel territorio balcanico. L’autore rammenta agli storici smemorati quante aggressioni a scopo annessionistico aveva compiuto l’Unione sovietica in quegli anni fino a quando, avvenuta la rottura del patto Molotov-Ribbentrop, i partigiani comunisti si unirono ai nazionalisti jugoslavi. Partendo da queste diversa visione l’autore riesamina le vicende della guerra di Jugoslavia dal 1941 al 1945, dalle imprese partigiane alla reazione italiana, fino alla tragica conclusione dell’esodo.
Autore
Bruno Tomasich
Dettagli
- Editore: Europa Edizioni
- Collana: Fare Mondi
- Data uscita: 04/11/2015
- Pagine: 335
- Formato: brossura
- Lingua: Italiano
- EAN: 9788868546793
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